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Posts written by May

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    Dopo aver procrastinato un po’ (perché mi spiaceva finirlo), ho letto l’ultimo volume e sono contenta del modo in cui è terminato, come una fiaba che mostra il risultato dell’impegno profuso nel conseguire un obiettivo comune e la maturazione dei personaggi; il tutto condito da battute sui vestiti, il parlare sempre a sproposito di Hanamori e la duplice agnizione finale con dichiarazione amorosa annessa xD Spero che, oltre Disegna!, potremo seguire altro della Higashimura.

    Edited by May - 15/10/2018, 01:36
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    Ho letto anch'io fino al sesto e continua a piacermi. Sono curiosa di sapere cosa faranno gli abitanti istigati dai gemelli e per quale motivo Aima li incoraggia.
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    Probabilmente mi danno meno fastidio gli stereotipi. Ho chiarito con Lazulia e mi scuso con Bori per aver usato un tono eccessivo senza motivo.
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    Hai ragione, ho sbagliato termine. Avrei dovuto scrivere tipo perché sostenevo che, tra le figure principali, quella di Ouni è quella che più ricorda un modello.
    CITAZIONE (Lazulia @ 16/2/2018, 18:45) 
    Comunque io più di quello che ti ho scritto già non so cos'altro risponderti sinceramente, semmai mi rendo conto che per quanto mi riguarda si può essere creata un po' di confusione tra quelli che secondo me sono personaggi stereotipati e la situazione in cui li trovo antipatici.

    Ecco. Solo che io penso che gli stereotipi siano sempre presenti.
    Che dire, evidentemente lo percepiamo in maniera differente. Per me la classica protagonista di uno shoujo è quella di Hiyokoi.
    Sia tsun-tsun che capitan monocolo, non posso scegliere xD
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    Metto le mani avanti e premetto che non intendo provocare ma sono sinceramente interessata al discorso (quindi spero che non lo interpretiate come un essersela presa e se vi scocciate di rispondermi non c'è nessun problema^^). Vorrei porvi qualche domanda: voi contestate la mancata originalità dei personaggi o il non riuscire ad empatizzare con loro? Nel secondo caso posso capirlo perché è una questione soggettiva e, in quanto tale, non opinabile; nel primo... esistono manga in cui la costruzione dei personaggi non si basi su determinati "tipi" che poi sviluppano caratteristiche peculiari con l'avanzare della storia? Non c'è sempre qualcuno che ricorda chi lo ha preceduto? Si può davvero parlare di originalità? L'idea che un'autrice(/tore) delinei soggetti innovativi è fattibile?
    Tornando al campo della soggettività, vorrei chiarire il mio punto di vista perché sono stata troppo concisa e potrei aver dato adito a fraintendimenti. Con "molto umani" non mi riferivo all'intero cast (avrei dovuto specificarlo ma sono pigra :gnegne:) che, essendo ampio, non può essere adeguatamente caratterizzato in soli 3 volumi, ma ai personaggi principali (tra i quali non includo lo psicopatico xD) e intendevo che finora hanno avuto reazioni a mio avviso condivisibili. Quando sento il termine "piagnone" (e sto sempre esprimendo la mia opinione, personale, soggettiva, altri sinonimi) penso a qualcuno che si deprime per cause futili, non ad un ragazzino che ha assistito allo sterminio dei suoi cari, si trova in uno stato di pericolo costante e, invece di andare nel panico, cerca di far cambiare idea agli anziani e salvare la pelle, sua e degli altri. L'ho definito atipico perché non è carismatico ma è comunque dotato di una certa forza intellettuale, che lo diversifica sia dal protagonista debole che dal classico lottatore. L'(attualmente) inutile capovillaggio mi sembra un elemento particolare mentre Ouni è quello più aderente ad un archetipo (ma ripeto che, per come la vedo, le tipizzazoni ci sono sempre).
    I nomignoli che Lazulia ha affibbiato ai tizi credo che li ricorderò alla lettura del prossimo volume :gnegne:
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    Lazulia sulla caratterizzazione dei personaggi abbiamo una visione del tutto opposta, io li trovo molto umani. Chakuro mi è simpatico proprio perché è un protagonista atipico, è un ragazzino che non riesce a dirimere da sé i problemi (di non lieve entità) ma ha bisogno degli altri per farlo, è un po' imbranato ma, a dispetto di ciò, cerca comunque di agire per cambiare le circostanze. Trovo molto realistiche anche le interazioni tra i bambini e l'idea che Lykos si senta a suo agio con loro. Probabilmente è vero che il cambiamento caratteriale è stato troppo repentino ma penso che dipenda, oltre che dal non essere più un' apatheia, dal non provare particolare affetto verso il suo popolo, che utilizza i suoi componenti come bambole per combattere.

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    Il terzo volume fa rivalutare l'anziano Hakuji.
    Con la decisione di affondare la balena mi era sembrato rinunciatario e un po' folle, ma adesso è chiaro il desiderio di preservare dalle sofferenze gli altri abitanti.
    Le scene di cui è protagonista per me sono le più struggenti tra quelle viste finora. La storia è sempre intervallata da parti più tranquille
    (la battaglia con la sabbia e la breve analessi su Ouni e l'amico)
    ma la tensione narrativa resta forte. Vorrei sapere qualcosa di più sulle sorelle e sull'occhio del capitano.
    I corpi di chi usa la thymia marciscono?
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    Nonostante adori Sana e altri personaggi in lista, ho votato Benio, che mi piace sia per la sua risolutezza che per il suo essere "leggermente" fuori di testa xD
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    Non so. Proprio per l'opposizione a venderla al momento trovo più convincente, oltre che preferirla, l'ipotesi che una delle sorelle resti a casa. Forse il prossimo volume ci toglierà il dubbio.
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    Benvenuto!
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    CITAZIONE (Shara @ 15/12/2017, 20:34)
    Potrebbe essere che solo una delle sorelle decida di restare "a casa" e le altre vadano altrove per poi tornare regolarmente, così da mantenere un legame non solo affettivo.

    Spero che andrà così. Essendo legata ai ricordi della nonna, sarebbe un peccato se la vendessero (e Yoshino dovrebbe rinunciare all'umeshu fatto in casa :mhuaua:).
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    La narrazione nel secondo volume si stabilizza sul drammatico/avventuroso, non limitandosi a riportare le peripezie degli abitanti dell'isola ma, come già in quello precedente, soffermandosi sui loro pensieri e mettendone così a nudo lati caratteriali: l'empatia di Chakuro, la frustrazione di Ouni, il senso d'impotenza e la fermezza di Suou nell'assolvere il proprio compito, la riconoscenza e il desiderio di libertà di Lykos. La comparsa di nuovi personaggi e varie rivelazioni generano curiosità e le scene d'azione si alternano ad altre che provocano forte partecipazione emotiva
    (il funerale e Suou che pensa alla sorella).

    Carine le schede che descrivono le usanze degli abitanti della Balena.
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    CITAZIONE (minty77 @ 6/12/2017, 20:44) 
    CITAZIONE (Shara @ 6/12/2017, 20:22) 
    Scusate, ma che Chika e il "Capo" stessero insieme lo si sa dal primo volume eh,

    Mah, non saprei se la cosa fosse così certa. Cioè, certo, era ovvio ci fosse un legame, ma il "di che tipo" ancora non era stato approfondito. A che "gradino" della storia erano, quei due? Ancora mica si capiva bene. E considerando le storie delle sorelle (che ancora stanno a darsi del lei coi rispettivi "filarini"), poteva essere tutto.

    Appunto. Io pensavo che, oltre l'infatuazione di Chika, non ci fosse ancora nulla di definito e l'inizio della relazione sarebbe stato mostrato come per le altre sorelle.


    CITAZIONE (Shara @ 6/12/2017, 20:22)
    La cosa più bella è che niente e nessuno è lasciato al caso, ognuno è protagonista e non comparsa, quando è il momento di aiutare la crescita di questa storia.

    Sì, il talento dell'autrice di incastrare le storie dei singoli personaggi alla perfezione l'apprezzo molto anch'io :respect:
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    Il settimo volume si concentra quasi in toto sull'aspetto romantico. Ho apprezzato il modo in cui vengono descritti i vari sviluppi e l'esternazione di Sakashita alla presenza del signor Fukuda xD Efficace è l'accorgimento di inserire i momenti più significativi per le sorelle in luoghi ben precisi (le belle scene sulla spiaggia), per testimoniare che il tempo muta (in meglio) le circostanze. Inattesa la vicenda di Chika, la cui relazione credevo dovesse ancora iniziare, e invece...
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    Del primo volume mi ha sorpreso la stacco netto tra le parti iniziale e centrale della storia e quella finale. All'inizio ricorda una one-shot (molto bella) della stessa Umeda per vari fattori: la separazione forzata dei personaggi dal mondo esterno, l'attenzione alla possibilità di provare o meno emozioni e un'atmosfera fiabesca. Il ritmo è lento, ma non noioso, finché un colpo di scena cambia totalmente le carte in tavola.
    L' apparizione improvvisa dei clowns(?) assassini non me l'aspettavo affatto e l'ho apprezzata, però mi spiace per la morte di Sami e della capovillaggio :sniff:
    Simpatico, anche se non originalissimo, l'espediente del libro ritrovato e disegni stupendi. Per il momento sono decisamente soddisfatta.
78 replies since 12/7/2013
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