Shoujo Manga Outline :: FORUM ::

Renbooks

diretta da Nino Giordano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. utenatenjo
     
    .

    User deleted


    Ciao a tutti! Vista la discussione che stava nascendo sul topic dei libri e fumetti a tematica gay, mi hanno esortato ad aprire un topic sulla casa editrice ed eccomi qua!

    Per cominciare vi lascio la descrizione di chi siamo, così potete farvi un'idea. :)

    "Renbooks è la prima casa editrice italiana di fumetti totalmente dedicati al pubblico GLBTQI.
    Un progetto editoriale dedicato non solo agli appassionati di fumetto che cercano storie con le quali identificarsi, ma anche a chi di fumetto non ha mai letto nulla o quasi e vuole trovare nuove forme d’intrattenimento che lo rappresentino. 
Lo staff di Renbooks è composto da professionisti del settore che lavorano insieme da anni e che da tempo, dopo aver costituito il service editoriale Ren studio e dato il via alla linea di web comic gratuiti Ren comics, volevano realizzare un progetto editoriale stimolante.
    Quella di creare Renbooks era un’esigenza non solo creativa ma anche di coscienza: in un momento storico nel quale la comunità GLBTQI è sotto l’occhio del ciclone, sentivamo l’urgenza di fare qualcosa e di scendere in campo in prima persona con i nostri mezzi.
    Non a caso, la redazione si trova a Bologna, storica sede delle lotte GLBTQI che è anche considerata uno dei punto cardine dell’editoria a fumetti italiana.
    Anche per questi motivi, buona parte della produzione Renbooks sarà dedicato a fumetti dal carattere sociale, senza togliere spazio ai sentimenti e all’erotismo, che sarà uno dei punti cardine della casa editrice."

    Inserisco anche una (lunga!) intervista che ci ha fatto Massimo Basili per il mensile PRIDE. Diciamo che più o meno tutto quello che pensiamo io e Fabio Freddi (il mio socio) lo abbiamo scritto qui. Magari tralasciando domande sui rapporti personali tra i vari membri dello staff. ;)


    Massimo: Com’è nata Renbooks? Quale sarà il criterio col quale sceglierete i fumetti da proporre? In quali paesi li andrete a cercare?

    Ren: Renbooks nasce ormai più di un anno e mezzo fa, all’inizio solo come concetto: non sapevamo dove andare a parare, il panorama editoriale ci sembrava abbastanza pieno, molto variegato; dove ci saremmo inseriti in un momento di crisi? L’unica cosa di cui avevamo certezza era che ci sarebbe piaciuto pubblicare fumetti e fin da subito volevamo proporre manga Bara e Yuri, in modo da colmare un mezzo vuoto dell’editoria italiana a fumetti. Dico mezzo perchè non siamo i primi a portare i Bara e tantomeno gli Yuri in Italia, però volevamo farlo in maniera continuativa. E’ stato naturale, quindi, che Renbooks si evolvesse in quello che è poi diventata: la prima casa editrice italiana a pubblicare esclusivamente fumetti a tematica GLBTQI.
    Il criterio con cui scegliamo i titoli è, crediamo, quello di sempre: un mix tra gusto personale e quello che pensiamo possa essere il gusto dei potenziali lettori. Poi può capitare come con Takemoto e Rica di innamorarcene a prima vista, ma anche di prendere decisioni in base alla popolarità di un autore o meno. Non saprei dirti i criteri effettivi: ogni autore fa storia sè. Per quanto riguarda i Paesi, la nazionalità non ha importanza. Basta che siano bei fumetti.

    Massimo: Cosa pensate del panorama del fumetto gay italiano? Come verranno accolti in Italia, secondo voi, i vostri fumetti? Ci saranno anche fumetti gaylesbici italiani, tra le vostre pubblicazioni?

    Ren: Speriamo che i nostri fumetti vengano accolti bene (ah! ah!)! Ed in effetti dalle prime prenotazioni, dobbiamo ammettere che almeno la curiosità c’è. Ne riparleremo fra un annetto, quando saremo riusciti ad ottenere numeri concreti. Noi incrociamo le dita!
    Sicuramente ci saranno fumettisti italiani fra i nostri autori, ma abbiamo bisogno di storie che siano belle e non banali, che rappresentino gay e lesbiche felici e orgogliosi. Insomma, ci stiamo lavorando!

    Massimo: Qual è il vostro intento principale, pubblicando solo fumetti gay? Le pubblicazioni Renbooks avranno anche una valenza politica?

    Ren: Il nostro intento è quello di creare un punto di riferimento per la comunità GLBTQI. Un punto di riferimento che avrà, in un certo senso, anche valenza politica. Sarebbe ingenuo pensare che una casa editrice che si schiera apertamente a favore dei diritti umanitari (non solo dei gay, attenzione!) possa non avere alcuna valenza politica. In tutto quello che fai rientra la politica, inutile far finta di niente. Chiaro che il nostro primo scopo è intrattenere, e di politica parleremo molto poco, ma con i nostri fumetti ci piacerebbe aiutare chi ancora non ha il coraggio o non può uscire allo scoperto. Diciamo che vorremmo essere impegnati nella comunità GLBTQI a 360 gradi e questo è uno dei motivi per cui è nata Renbooks.

    Massimo: Credete che in Italia manchi una proposta di fumetto gay all’altezza delle esigenze del lettore italiano? Pensate che i fumetti boy’s love abbiano un po’ falsato la percezione di cosa sia il fumetto gay?

    Ren: Sì, nella misura in cui mancano dei punti di riferimento. Non sto dicendo che mancano i titoli, anzi ce ne sono e ce ne saranno, ma quasi nessuno sa che esistono fumetti a tematica gay. Il pubblico gay sa che se vuole leggere un romanzo a tematica gay può andare in libreria e scegliere fra tanti titoli, ma se volesse leggere un fumetto, questo pubblico avrebbe molta più difficoltà, perchè nella maggioranza dei casi, non ha idea di quali siano le case editrici che pubblicano fumetti a tematica. Ed, in effetti, queste case editrici si contano sulle dita di una mano.
    Per quanto riguarda i Boy’s love, diciamo che le intenzioni non erano malvagie: i boy’s love sono stati presentati in Italia come fumetti gay perchè rappresentano un’estetica manga tradizionale, pur contenendo scene di sesso tra uomini. Un Tagame o un Fujimoto con corpi pelosi, uomini calvi e scene estreme, sarebbero stati accolti dal pubblico italiano dei manga, forse, con molta più freddezza, nel periodo in cui arrivarono i Boy’s love. Oggi il fumetto è stato “sdoganato” e quindi anche autori bara possono trovare il loro posto. Poi, ognuno è libero di leggere quello che vuole: molti boy’s love hanno storie eccezionali e ce ne sono alcuni che si avvicinano molto ai bara manga e presentano storie che un ragazzo gay potrebbe trovare interessanti al pari dei manga gay.
    La confusione, però, c’è stata: in Giappone i Boy’s love sono scritti da donne per un pubblico di donne, mentre in Italia a distanza di anni, si scambia ancora l’estetica Boy’s love con il fumetto gay. Se dobbiamo dire la nostra, secondo noi, i boy’s love stanno al fumetto gay come Star trek sta alla vita vera. Non so se è chiaro…

    Massimo: Il vostro rapporto privilegiato col Giappone vi ha reso più semplice la scelta dei titoli di manga bara e yuri da pubblicare? Cosa porterete in Renbooks dell’esperienza maturata in anni di collaborazioni con varie case editrici?

    Ren: Se parli di potere contrattuale, devo dirti di no. Se invece stiamo parlando di scelta di titoli, conoscere il giapponese ci ha dato una grande mano. In partenza sappiamo di cosa parlano le storie, e non sommariamente, ma in maniera approfondita.
    Degli 11 anni passati a lavorare per vari editori di manga, ci resteranno la grande professionalità di tutte le persone incontrate. Diciamo che senza questa scuola decennale difficilmente saremmo potuti arrivare ad acquisire la professionalità necessaria.

    Massimo:C’è un titolo in particolare sul quale avete messo gli occhi e che pensate possa essere adatto alla vostra casa editrice, in Giappone o altrove, ma che vi sembra di difficile acquisizione?

    Ren: Nessuno in particolare. Diciamo che i titoli nipponici sono quelli più difficili da acquisire, perchè le approvazioni richiedono molto tempo e i giapponesi sono meticolosi sul lavoro, quindi ci tengono a curare ogni particolare. Con gli altri paesi, specie l’America, le cose sono più semplici, perchè spesso si ha a che fare direttamente con gli autori.

    Massimo:Chi saranno gli altri collaboratori? Avrete una sede, un luogo fisico dove operare? Il sito Ren Comics fungerà da anteprima per il materiale che poi verrà stampato?

    Ren: I nostri collaboratori sono persone che lavorano, a vario titolo, nel campo dell’editoria praticamente da sempre, e che già hanno collaborato con noi con Ren studio, il nostro service editoriale. Abbiamo una redazione, ovviamente non molto grande, ma che per il momento è sufficiente.
    Se ti riferisci ai Ren Comics pubblicati sul sito www.renstudio.it, nascono da un’idea differente, in realtà, ovvero quella di dare visibilità ad alcuni giovani autori italiani senza nessun vincolo editoriale riguardo le storie e l’orientamento sessuale dei protagonisti.
    Sul sito di Renbooks, invece, quando potremo, inseriremo sicuramente le anteprime dei volumi in uscita, come abbiamo già fatto con Takemoto e Rica. Questo perchè pensiamo che sia fondamentale innanzitutto permettere a chi arriva sul sito di farsi un’idea di quello che offriamo prima di, eventualmente, procedere all’acquisto, direttamente sul sito o in libreria. Sul sito, come avrai visto, parliamo dei nostri fumetti non solo sotto l’ottica commerciale, ma anche sotto l’aspetto più divertente o curioso. L’intento è quello di creare un rapporto diretto con i nostri lettori, che non sia solo quello di rivenditore/acquirente. Per questo, se i licenziatari lo permettono, e non sempre purtroppo è così, sul sito potrete trovare molti extra alle storie, come wallpaper o altro. Ed è anche per questa voglia di creare un filo tra noi e i lettori che abbiamo inserito i commenti nelle news. Insomma, vogliamo sentire la vostra voce.

    Massimo:Che tipo di pubblico pensate di raggiungere, coi vostri fumetti? Ci sarà anche il tentativo di proporli alle associazioni gay, cercando lettori tra chi non ha mai letto prima fumetti?

    Ren: Non abbiamo un tipo preciso di pubblico: chiaro che la comunità omosessuale è il nostro primo target di riferimento. I nostri fumetti trattano di coming out, d’amore, di relazioni, di sentimenti, quindi sono adatti a tutti i tipi di pubblico. Ci saranno dei volumi che avranno un contenuto più erotico, ma presenteremo anche storie assolutamente fruibili da tutti. Ed uno dei nostri obiettivi è certamente quello di raggiungere e conquistare chi non ha mai letto fumetti in vita sua. Come ci piacerebbe che il pubblico eterosessuale si interessi ai nostri fumetti perchè si tratta di belle storie, indipendentemente dall’orientamento sessuale dei protagonisti.
    Il riscontro delle associazioni gay c’è stato. E ne siamo molto contenti.

    Massimo: La tua omosessualità ha influito, sul tuo lavoro?


    Ren: Il mio essere gay ha influito sicuramente sul mio lavoro, perchè probabilmente ho avuto la possibilità di vedere il mondo intorno in maniera decisamente ribaltata e Renbooks è proprio la fantastica conseguenza di far parte di una comunità: se non fossi stato gay, forse, avrei lo stesso aperto una casa editrice, ma probabilmente sarei stato un editore generico. Quello che io e Fabio vogliamo è fare in modo che attraverso i fumetti, il mezzo che più amo e meglio conosco, i ragazzi e le ragazze che oggi non hanno punti di riferimento possano dire: “C’è un fumetto anche per me. Non è vero che sarò costretto a leggere di eterosessuali per sempre.”. E’ utopistico, ma sono un sognatore nato.

    Massimo: Che rapporto avete con la vostra città? È ancora un posto dove è più facile vivere, per chi fa un lavoro artistico – e per chi è gay – rispetto al resto d’Italia?


    Bologna è molto cambiata in questi ultimi anni. Sicuramente, ma non parlo solo della comunità GLBTQI, c’è stata una sorta di apatia generale che ne ha cambiato il clima sereno e felice. Credo, comunque, che questa “apatia” di cui parlo sia un po’ in tutto il mondo, al momento.
    Per quanto riguarda il mondo gay, Bologna è sempre stata un’isola felice. Certo, meno felice di altre città d’Europa o del mondo, ma è sicuramente un posto in cui un ragazzo o una ragazza omosessuale possono vivere bene. E comunque, è inutile continuare a guardare gli altri e dire “loro sono meglio”. Bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare per cambiare le cose. Qui a Bologna, la comunità gay è in continuo movimento: dai genitori Agedo ai ragazzi del Telefono amico fino ai negozianti GLBTQI. Bisogna continuare a battersi, secondo noi è l’unico modo. E noi siamo pronti a metterci la faccia in prima persona, fumetti o non fumetti.


    Scusate il lunghissimo post, ma sono molto contento di avere spazio sullo SMO, che è l'unico forum che continuo a seguire assiduamente! :)
     
    Top
    .
460 replies since 19/10/2011, 10:43   15264 views
  Share  
.