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Manga d'ambientazione storica

Giusto per non escludere nulla

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    MASHIARA. Significava amata diletta, col cuore e con l'anima, ma anche perduto amore.

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    Io invece vi aggiorno su Innocent. Comprato il 3, letto sia io che mio fratello e l'ho già preparato per il ritorno in fumetteria. Personalmente anche i disegni non mi fanno impazzire, ogni tavola mi fa pensare che l'autore l'abbia pensata non tanto perché sia utile alla narrazione, quanto piuttosto per mettere in mostra le sue capacità grafiche.

    Ad Astra invece mio fratello ha deciso di continuarlo ancora un po', io invece attendo la voglia di leggerlo XD

    Edited by Ananke - 23/5/2015, 11:45
     
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  2. code:veronica
     
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    Io, dopo aver dato una chance a Historie di Iwaki, ho deciso di interromperlo. Ero interessata al periodo storico ma Iwaki non fa per me, pare...il suo modo di raccontare e soprattutto le espressioni dei personaggi (troppo caricate e non sempre adatte alle situazioni) mi hanno spinta a dargli un taglio (l'ho venduto). Stessa fine sta per fare Ad Astra. I disegni sono belli ma...troppo freddi e non riescono a farmi calare nella storia o appassionare ai personaggi. Il tutto appare senz'anima.
    Per quanto riguarda Innocent, lo continuo. Certo, Sakamoto ama le espressioni esasperate e situazioni esagerate. Alla fine, ironicamente, sembra quasi che soffra di più il boia piuttosto che i condannati che, a volte, gli fanno anche coraggio come per dire "dai, su, tutto sommato non è così male morire..." Però apprezzo il fatto che l'autore, nonostante le tematiche trattate, la crudezza di alcune scene, riesca ad essere quasi poetico in alcuni frangenti. Ho apprezzato The Climber e sono curiosa di vedere come proseguirà Innocent.
    A proposito del terzo volume...
    Solo a me l'entrata in scena dello stalliere André ha ricordato, per status sociale e aspetto fisico, il personaggio della Ikeda??
     
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    Io sono incuriosita da Cestus...

    E' ambientato ai tempi di Nerone, o meglio quando Nerone era ancora molto giovane...
    Ho letto solo qualche volume sparso, ma sembrava interessante... solo che aveva anche le potenzialità per essere un po' una trashata...

    Inizialmente pensavo che l'autore fosse lo stesso di The legend of Mother Sarah.... :nfg:

    Comunque, ho deciso di fare un tentativo con Il conte Bernardht. A dire il vero mi aveva incuriosita da subito perché i protagonisti somigliano, fisicamente, ai personaggi di Kyo Kara Maoh! :sweat:

    Migawari Hakushaku no Bouken
    Kyo-Kara-MAOH-Volume-6-9781427816351

    CITAZIONE
    A me non piace la demenzialità fine a sè stessa, messa lì per colmare evidenti voragini narrative, visto che dopo tre numeri ancora non riesco a trovare una trama in questo manga

    Piuttosto al secondo sembra che la trama si sia già conclusa... ma siamo sicure che non sia una sorta di parodia sul genere della "sostituzione"? Perché
    si presenta come una storia fondata su espedienti di trama classici, già visti e stravisti: la fuga d'amore (che può essere anche rapimento o morte, a seconda dei casi), sostituzione ad opera di un gemello/sosia, la ragazza travestita da maschio che riesce a ingannare tutti...
    E poi viene fuori che la storia della fuga era una balla e che la maggior parte della gente intorno a Mirielle SAPEVA sia della sostituzione sia della vera identità di Mirielle... :nfg: Cioé, è geniale... non è lei che inspiegabilmente riesce a farsi passare per Fred, sono gli altri che lo fanno credere a lei... :lalala: Più che altro l'inganno ai danni di Mirielle però è stato pessimo... il fratello è da prendere a calci nel sedere fino all'altra parte del mondo per averla messa in pericolo in quel modo senza manco informarla... :spavento:


    Però non posso fare a meno di chiedermi se la storia inizialmente non dovesse chiudersi semplicemente con il capitolo 8, e poi sia continuata perché era andato bene... :nfg: Perché quello sembra proprio il classico epilogo aperto-ma-non-troppo...
    Tipo che si aspettavano che la storia dovesse essere chiusa presto e si sono regolati di conseguenza...
    Perché altrimenti, potevano evitare di risolvere immediatamente la questione iniziale, e tirarla un po' più lunga, invece di trasformare la storia semplicemente in "Le avventure di Mirielle nei panni di Fred"... :sigh:

    Edited by ScotchLilium - 23/5/2015, 11:05
     
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    MASHIARA. Significava amata diletta, col cuore e con l'anima, ma anche perduto amore.

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    Io non lo sto leggendo, ma quello che dice ScotchLilium a proposito de Il conte Bernardht potrebbe tranquillamente essere vero, non sarebbe affatto la prima volta...


    CITAZIONE (code:veronica @ 22/5/2015, 20:07) 
    A proposito del terzo volume...
    Solo a me l'entrata in scena dello stalliere André ha ricordato, per status sociale e aspetto fisico, il personaggio della Ikeda??

    Al di là del fatto che abbiamo proprio gusti opposti, visto che io Historie lo sto letteralmente adorando: un po' perché Alessandro è una delle mie fisse, un po' perché Iwaaki come narratore mi piace tantissimo. Mentre veramente Innocent lo trovo una delle più grandi sole che mi sono presa negli ultimi anni.
    Sullo spoiler: Sì, l'ho pensato pure io e mi sono cadute le braccia al piano di sotto. Puoi fare una uscita simile in un altro manga, dove le atmosfere sono più giocose e scanzonate (una cosa simile in Uchu Kyodai o Giant Killing, parlando di seinen-seinen, ci sta tranquillamente) ma non in un titolo che mi stai appesantendo sempre di più ad ogni pagina.
     
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  5. code:veronica
     
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    Eh, io avevo grandi aspettative su Historie. Un po' perché, frequentando Lettere Classiche, sono appassionata di questi argomenti però, proprio quando un argomento mi piace, mi delude il doppio non vederlo trattato nelle mie corde. Nelle situazioni serie o introspettive, vedere le smorfie dei personaggi, talvolta grottesche, non aiuta a creare la giusta atmosfera. Mi ricordano alcune espressioni alla "Detective Conan" solo che lì ci sta (perché vengono usate in scene comiche) e qui no. Mi sono ritrovata ad annoiarmi durante la lettura e, quando pensi che, piuttosto che leggere un manga su un argomento storico (che dovrebbe essere un momento più leggero) preferisci di gran lunga leggere il libro di storia, allora è meglio interrompere.

    Per quanto riguarda lo spoiler, non critico la cosa e non penso che sia fuori luogo. Quando si fa un omaggio, non è sempre in modo giocoso o scanzonato. Personalmente l'ho visto, se di omaggio si tratta, come qualcosa di rispettoso e non certo come qualcosa buttato lì per far sorridere il lettore.
    Innocent lo sto continuando perché, tra i manga storici pubblicati al momento, è quello che mi sta deludendo di meno e, finora, quello più breve (almeno la prima parte) ma il mio giudizio è ancora in sospeso.
     
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    Ieri ho letto Eureka è mi piaciuto molto, non me l'aspettavo! Non è un capolavoro, ed essendo un volume unico non aspettatevi un grande sviluppo dei personaggi, ma nel complesso l'ho trovato molto... Coinvolgente! Iwaaki riesce a gestire molto bene la storia e i personaggi (nonostante le poche pagine) e si dimostra per l'ennesima volta un ottimo narratore. Mi piace soprattutto il modo in cui ha gestito la figura di Archimede:
    lo preferisco vecchio e vulnerabile piuttosto che in prima linea nella difesa della città (come saprete questo manga è ambientato durante l'assedio di Siracusa, che leggenda vuole si difese proprio grazie alle macchine belliche "infernali" di Archimede)
    . Storicamente mi pare pure abbastanza accurato, anche se pesca a piene mani nelle varie leggende inerenti l'assedio (e nelle pagine dedicate alle macchine belliche, Iwaaki si sbizzarrisce un po' XD). Molto bello e commovente anche il personaggio di Giulia, che incarna "l'amore" per la città di Siracusa.
    Insomma, lo consiglio!
     
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    Oddio Cestus, che parto finirlo! XD Adesso non ricordo bene le tempistiche, ma mi pare che per 15 volumi (concluso) ci abbiamo messo una decina di anni e più. Inoltre è tutt'ora in corso in Giappone il sequel. A parte questo, è un manga storico che vi consiglio, anche l'epoca romana di Nerone è raccontata bene. Mi è venuta voglia di rileggerlo!

    Eureka ce l'ho in casella, ma per leggerlo devo aspettare che mi spediscano il pacco (in pratica avendo la fumetteria molto lontana, mi tiene le cose da parte e mi fa un pacco unico ogni volta che raggiungiamo un tot di volumi). Avendolo preso a scatola chiusa (non ho nemmeno letto le scan prima dell'acquisizione italiana), sono contenta non sia male :)!
     
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    Su Il conte di Bernardht:
    confermo che la trama è sostanzialmente inesistente e alla fine è più che altro comicità fine a se stessa... però non mi dispiace, in fondo è divertente... sono abbastanza abituata agli anime/manga che tirano avanti su storielle semplici e autonconclusive al solo scopo di ridere delle stramberie dei personaggi (vedi: Kyo Kara Maoh di cui sopra)... anche se tutto sommato questi non sono neanche particolarmente bizzarri, quindi è una versione molto all'acqua di rose delle produzioni leggermente nosense che m'è capitato di leggere/vedere...
    Da questo punto di vista Il conte è un misto tra KKM e Host Club.
    Anche se la protagonista a volte sembra così tanto un maschio che la sua somiglianza con Wolfram di KKM fa sì che mi sembri di leggere una doujinshi dove W se la fa con suo fratello Conrad (Richard)... :lalala:

    Comunque l'autrice ha una certa tendenza a rendere veramente indistinguibili fratello e sorella... giurerei che alla protagonista ha disegnato il pomo di Adamo qualche volta... o_O
     
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    "Mi piace inventare gli spettacoli che voglio...Quelli che non riesco a vedere, cerco di sognarli..."(Valentina, di Guido Crepax)

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    CITAZIONE (ScotchLilium @ 23/5/2015, 16:30) 
    Su Il conte di Bernardht:
    confermo che la trama è sostanzialmente inesistente e alla fine è più che altro comicità fine a se stessa... però non mi dispiace, in fondo è divertente... sono abbastanza abituata agli anime/manga che tirano avanti su storielle semplici e autonconclusive al solo scopo di ridere delle stramberie dei personaggi (vedi: Kyo Kara Maoh di cui sopra)... anche se tutto sommato questi non sono neanche particolarmente bizzarri, quindi è una versione molto all'acqua di rose delle produzioni leggermente nosense che m'è capitato di leggere/vedere...
    Da questo punto di vista Il conte è un misto tra KKM e Host Club.
    Anche se la protagonista a volte sembra così tanto un maschio che la sua somiglianza con Wolfram di KKM fa sì che mi sembri di leggere una doujinshi dove W se la fa con suo fratello Conrad (Richard)... :lalala:

    Comunque l'autrice ha una certa tendenza a rendere veramente indistinguibili fratello e sorella... giurerei che alla protagonista ha disegnato il pomo di Adamo qualche volta... o_O

    Come ho già detto: io non ho problemi col nonsense e con il genere demenziale, altrimenti non apprezzerei Ranma 1\2 (di cui aspetto da tempo immemore una ristampa decente) e non mi sarei comprata manga come The Qwaser of Stigmata o Holy Brownie (quest'ultimo rispetto a quando ero una pischellina e lo comprai la prima volta forse ora lo trovo un po' troppo demenziale, ma è il tipico stile di Rikudo, che infatti qui in Italia perlomeno non apprezza quasi nessuno). Ed ho capito benissimo che questo manga è una parodia di molti temi abusati in altri shoujo. Il problema è che non mi diverte, e come ho detto più su ripete stancamente le sue gag all'infinito pur di riempire le pagine, fino a diventare insipido.
    Io lo considero un po' un esperimento, a giudizio di chi legge stabilire se è riuscito o meno.
    Di certo non sarà questo fumettino innocuo ad affossare il panorama editoriale dei manga nel nostro paese, ma trovo che la GP , che quando vuole sa sfornare edizioni tanto curate come per Il conte di Bernardht, potrebbe impegnarsi altrettanto per prodotti più meritevoli :bau: .

    CITAZIONE (code:veronica @ 22/5/2015, 20:07) 
    Solo a me l'entrata in scena dello stalliere André ha ricordato, per status sociale e aspetto fisico, il personaggio della Ikeda??

    Secondo me è un chiaro omaggio di Sakamato al personaggio ikediano. Andando avanti questo sarà ancora più evidente, vedrai. E a me ha fatto molto piacere, non l'ho trovato per nulla fuori luogo.
     
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    Ma Il conte Bernardth conta davvero come manga storico? Voglio dire, sì, è in costume, ma non mi sembra inserito in un periodo storico preciso... e neanche in un luogo preciso...
     
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    CITAZIONE (ScotchLilium @ 23/5/2015, 17:45) 
    Ma Il conte Bernardth conta davvero come manga storico? Voglio dire, sì, è in costume, ma non mi sembra inserito in un periodo storico preciso... e neanche in un luogo preciso...

    Pure io mi sono posta il problema prima di parlarne qui...diciamo che è ambientato in un contesto simil-storico, quindi penso che ci possa stare :nfg:
     
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    Mi intrufolo di nuovo per dire che a me Histoire piace tantissimo, credo sia una delle cose migliori che sto leggendo al momento. Mi aveva lasciata un po' perplessa all'inizio perché sapevo che era su Alessandro Magno e nel primo volume non ce n'era traccia, ma me ne sono fregata XD
    Certo capisco che possa non piacere a tutti, la narrazione e il ritmo sono senz'altro particolari.
     
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    Ieri in fumetteria ho trovato il primo volumetto di Sayonara Sorcier (mi rifiuto di chiamarlo con l'assurdo titolo che gli ha appioppato la Planet...forse speravano di farlo passare per un manga con richiami fantasy :shock: ?), ne era rimasto giusto uno. Letto stasera.
    Ancora una volta Hozumi è brava a mantenere interessante una vicenda che potrebbe risultare noiosa se tratteggiata da altri; io perlomeno l'ho trovata una lettura abbastanza scorrevole, dai toni pacati, proprio come in The Wedding Eve. Amo la storia dell'arte, e mi è molto piaciuto il contesto storico di rivoluzione artistico-culturale ed il modo in cui la racconta l'autrice.
    E di nuovo, anche in questo secondo lavoro emerge il suo interesse per i legami familiari, cosa a mio avviso lodevole ed originale, almeno negli intenti. Tutti conosciamo Vincent Van Gogh, ma non tutti forse sapevamo molto di suo fratello Theodorus, mercante d'arte. I due erano fortemente legati, e qui un po' per me casca l'asino nel manga di Hozumi: mi pare che abbia la tendenza ad estremizzare eccessivamente i rapporti tra fratelli, cosa un po' già vista in alcuni episodi di The Wedding Eve.
    Personalmente sono rimasta piuttosto shockata quando in un episodio dell'infanzia dei due Van Gogh, Theo si procura da solo una ferita enorme sulla schiena perché Vincent non venisse rimproverato dai genitori per una piccola escoriazione :spavento:
    Il loro rapporto era anche nella realtà qualcosa di difficile e simbiotico ( potete leggere su Wikipedia al riguardo), e l'autrice molto probabilmente voleva esplorare proprio quest'aspetto con le sue licenze poetiche. Fatto sta che su questo punto il manga l'ho trovato pesante, retorico anche. Sarà che io stessa ho un fratello con cui ho un rapporto difficilissimo, ahimè.
    Per il resto, Theo figheggia un po' troppo come personaggio, e Vincent sembra un moderno bello e dannato, con i capelli lunghi e il pizzetto neri. Ora, ok le licenze poetiche, abbiamo pur sempre un josei qui, ma il pittore aveva i capelli rossi e quasi sempre la barba; come puoi stravolgerlo fisicamente in questa maniera, rendendolo anche anacronistico??
    Insomma, primo volumetto che mi ha convinta a metà. Indecisa se proseguirlo o meno; ben fatta ed interessante la parte prettamente storica, caratterizzati male immo i due fratelli Van Gogh.
     
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    Una curiosità, si parla dell'interesse di Van Gogh per il Giappone?
     
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    CITAZIONE (ScotchLilium @ 20/6/2015, 09:50) 
    Una curiosità, si parla dell'interesse di Van Gogh per il Giappone?

    Nel primo volumetto no. Ma in generale anche caratterialmente c'entra poco e niente col vero Van Gogh.
     
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