Ho appena concluso la visione di questo drama che ho valutato con un
7 e mezzo.
Nel complesso mi è piaciuto perchè ho ritrovato la tenerezza e poesia tipica dei drama giapponesi ma sono rimasta un po' delusa perchè mi aspettavo di più.
In particolare dopo aver scoperto che è stato scritto dalla stessa scrittrice di
Long Vacation di
Orange Days e vari altri drama bellissimi...ero pronta a una storia un po' più articolata e intensa.
Invece la trama si è rivelata piuttosto semplice e l'unico aspetto originale è stato il fatto che riguardasse il mondo del Design. Ma i soliti clichè di lui ricco e lei povera/lui giovane e lei più grande c'erano comunque.
E per non farci mancare niente anche i temi
della malattia terminale e dello scambio di identità
sono stati inclusi.
Insomma diciamo che l'unico aspetto che salvo sono stati i protagonisti bravi e con un'ottima chimica. E molto banalmente...almeno mi sono lustrata gli occhi con Saito Takumi che secondo me somiglia molto a Kimutaku da giovane...anche se non so se avrà la stesso successo di quest'ultimo.
Questo è il secondo drama giapponese visto nel 2016 e non so se ce ne saranno altri che solleciteranno il mio interesse prima della fine dell'anno.
Sto ancora aspettando una rimonta del Giappone nel mondo dei drama ma la vedo molto, molto dura...per fortuna resistono gli Asadora che sto trovando sempre magnifici.